Santuario di Gibilmanna

1 Agosto 2021

Anche se non si hanno ancora informazioni certe sulla fondazione del Santuario di Gibilmanna, dedicato alla Santissima Vergine, protettrice di Cefalù, il Santuario è una delle principali attrattive della zona di Cefalù e una delle mete più note della provincia di Palermo.

Come arrivare al santuario di Gibilmanna

Il santuario si trova fuori città, per cui è più facile raggiungerlo tramite automobile. Partendo da Palermo, è possibile raggiungere il Santuario di Gibilmanna muovendosi lungo l’autostrada A20, verso Messina. Arrivati nei pressi di Cefalù, si dovrà uscire dall’autostrada in direzione Isnello e, da lì, proseguire ulteriormente seguendo le indicazioni per il santuario.

La distanza che separa Cefalù dal santuario è di circa una decina di chilometri, percorribili attraverso le strade provinciali 54bis e 136, la strada statale 113 e la strada europea 90: tutte, tra l’altro, percorse dalle linee degli autobus siciliani.

Curiosità e storia di Gibilmanna

Non si hanno fonti certe circa la fondazione del Santuario di Gibilmanna, ma sembra che sia stato fatto costruire da San Gregorio Magno (pontefice del VI secolo) su dei territori appartenenti alla madre. Divenuto meta di pellegrinaggio, venne abbandonato ai tempi della conquista saracena dell’isola di Sicilia. Liberata dai Normanni di Ruggero I, il santuario fu finalmente restaurato.

Lavori di modifica vennero effettuati nella seconda metà del XVII secolo, quando vennero terminate le celle per il convento dei frati cappuccini che occuparono l’edificio e venne ripristinata la cappella rivolta alla Madonna. Altri lavori vennero svolti nel XX secolo, quando venne ricreato il portico (più grande e in stile neogotico), venne modificato il sagrato e, infine, fu eretto anche il monumento a San Francesco.

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Cosa vedere a Cefalù e dintorni: il Santuario di Cefalù

Nonostante la storia ricca e variegata, lunga circa un millennio e mezzo, lo stile interno del Santuario è molto semplice, basato su un impianto a croce latina capovolta arricchito da due cappelle (di cui una destinata al culto della Madonna) e vari dipinti (tra i soggetti, si ricordano San Bonaventura e San Francesco). Su questa base molto semplice, si installano poi elementi neogotici (come il portico), che rendono ancora più preziosa la struttura nel suo complesso.

A rendere indimenticabile la visita, ad ogni modo, non è soltanto l’arte racchiusa nell’edificio della Chiesa, ma anche la splendida vista che si può godere dall’altura su cui essa è collocata (che raggiunge gli 800 metri sopra il livello del mare e dalla quale si vede l’intera città di Cefalù con il suo Duomo visto dall’alto). Arricchiscono e completano l’esperienza, infine, il museo e la biblioteca, da visitare assolutamente.

Il museo e la biblioteca

Una volta visitata la Chiesa, vale la pena recarsi nei locali che un tempo erano adibiti a stalle e catacombe: questi locali sono stati ristrutturati nell’ultimo secolo e al loro interno sono stati allestiti un museo e una biblioteca.

Il museo del Santuario di Gibilmanna è strutturato in dieci sale, intitolate a Fra’ Giammaria da Tusa e tutte dedicate a capolavori dell’arte francescana, raccolte tra i conventi dei Frati Cappuccini di tutta la zona del Val Demone (Petralia Sottana, Castelbuono, Geraci Siculo e Giarre). Tra le opere esposte, si potranno trovare paramenti sacri ricamati, vari lavori in legno e dipinti, nonché un organo a canne palustri del XVII secolo. Tra i dipinti, un polittico di fra’ Feliciano da Messina, ricordato come il Raffaello dei cappuccini, e una statuetta della Pietà attribuita a Jacopo del Duca, che ebbe il privilegio di lavorare con Michelangelo. Chiudono le opere del museo varie rassegne di attrezzi e utensili da lavoro utilizzati dai frati nelle loro attività casalinghe e contadine.

La biblioteca del Santuario di Gibilmanna è dedicata a Fra’ Gesualdo da Bronte e ha il privilegio di ospitare opere e edizioni molto rare, tra cui testi del ‘600 e del ‘700.  Non si tratta soltanto di testi religiosi dell’ordine dei cappuccini, ma anche di libri di argomento storico o filosofico, letterario o scientifico.